Solo apparentemente viaggiamo con il corpo fisico. Non voglio essere fraintesa: non nego i piaceri e la bellezza che si provano viaggiando, le meraviglie che accarezziamo con gli occhi, le prelibatezze che sentiamo col palato, i suoni delle lingue che penetrano dolcemente nelle nostre orecchie…
Ci si incontra con nuove culture, con nuove lingue, suoni, costumi, abitudini, cibi, mezzi di trasporto, hotel, ostelli, si capiscono nuove cose, se ne scoprono altre, si vede le stesse cose in una forma diversa, ed anche cose diverse con la stessa forma…ma soprattutto il vero incontro è quello con noi stessi.
Tutto si trasforma. È vero, ce l’hanno detto a scuola, ce l’hanno spiegato e ripetuto, eppure…facciamo tanta fatica a capirlo.
Ci sembra che tutto dovrebbe durare all’infinito. Ma nulla dura per sempre, e questa morte apparente delle cose, non è che una trasformazione, una rinascita.