Claudio Scarpino è nato nel quartiere di Centocelle a Roma nel 1956. Si è diplomato al liceo scientifico. Ha iniziato a lavorare nel campo dell’informatica interrompendo gli studi di ingegneria. Nel 1984 ha vinto un concorso come programmatore al Consiglio Nazionale delle Ricerche, dove lavora tuttora. A causa di un infortunio, dovendo restare a casa per diversi mesi, nel 1996 ha iniziato a scrivere prima racconti sulla sua gioventù e poi commedie, ma mai pubblicati. Poi nel 2017 si è dedicato alla sua grande passione iniziando a scrivere un romanzo poliziesco incentrato sull’amicizia fra un poliziotto ed un calzolaio. E’ riuscito a pubblicarlo nel 2020 direttamente tramite la piattaforma di selfpublishing Youcanprint e poi, pensando di farne una serie, ha scritto anche il secondo. La serie si chiama I Racconti del Calzolaio, sempre incentrata su questi due personaggi, il calzolaio Pietro Russo, e il suo amico poliziotto Antonio Cosentino che, dopo una strana rapina in un’oreficeria nel quartiere Prati riescono a capire cosa ruota intorno alla famiglia degli orefici.
Tutti i protagonisti del libro, hanno qualcosa a che fare con la vita privata dell’autore nonché i luoghi e le persone conosciute.
Nonostante l’aiuto fondamentale dell’agente Valentina Rinaldi stavolta nessuno scoprirà l’assassino.
Claudio Scarpino ha deciso di proporre ai lettori nuovi personaggi, semplici e diretti.
Il romanzo riesce ad avere una trama perfetta per i suoi protagonisti .Attraverso un’indagine accurata, quell’enigma, così lontano dalle abitudini di un piccolo quartiere, da essere quasi sottovalutato dallo stesso corpo di polizia.
E’ un giallo dalla tipica struttura, dove il crimine, l’indagine investigativa, riescono a rispondere perfettamente a quei quesiti, come il movente e l’alibi, che sono oggetto di analisi dello stesso lettore.
E’ un romanzo che cattura l’attenzione ed è capace di coinvolgere nel ragionamento e nelle deduzioni anche quel lettore non troppo legato al tipico libro giallo.
Un linguaggio semplice, mai appesantito, orienta la lettura nell’indagine stessa, questo grazie all’immenso lavoro, accorto e preciso dell’autore.
Le tecniche narrative scelte dallo scrittore, come la suspense, il colpo di scena e il finale a sorpresa, rendono questo romanzo piacevole ed intrigante.
Come in tutti libri gialli e thriller i dialoghi sono molto importanti: permettono, infatti, di raccogliere tutti quegli elementi, che rendono facile il percorso verso la soluzione del mistero. Ed è proprio grazie alle conversazioni che è possibile conoscere i vari personaggi di questo romanzo, e di entrare in un ambiente lontano e diverso, rispetto all’Italia stessa.
La trama è avvolgente, interessante per la profondità della riflessioni che stimola nel lettore e, in punti scelti con cura, balzi di tensione che aumentano il ritmo e fanno sì che la piacevolezza della storia si impenni e la curiosità trovi soddisfazione.
E’ così naturale e casuale il giallo di Scarpino che ha il sapore di far vivere, a tutti gli appassionati di gialli, un mistero nel quale ci si potrebbe casualmente imbattere nella vita reale, restando però al sicuro dalle trappole del crimine, comodi sul divano.
E’ un romanzo delicato e forte, struggente e sconvolgente.
Tanto da vivere e da meditare, in una lettura dinamica che appassiona.
Il male ha le spinte delle banalità e a volte la giustizia non si può rivelare; dove la mano che punisce si è arrogata un diritto non suo; dove un finale davvero a sorpresa dopo la verità, ci promette nuovi avvincenti sviluppi.
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