Filippo Anastasi, giornalista e scrittore, vicedirettore del Giornale Radio Rai e responsabile dell’Informazione Religiosa di Radio Rai. E’stato assistente di Storia Moderna alla Sapienza di Roma, inviato de “Il Messaggero”, caporedattore del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera, inviato e conduttore del Tg1, vicedirettore del Tg2. Settanta viaggi con Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Ideatore, autore e conduttore di Oggi2000 il settimanale di attualità religiosa del Gr1; Premio Saint Vincent e premio Padre Pio per il giornalismo.
Il libro “Scherzi in redazione” di Filippo Anastasi (All Around Editore) racconta un giornalismo che appare oggi lontano. Attraverso episodi goliardici e aneddoti, Anastasi ricorda com’era la vita vissuta nelle redazioni, dove il lavoro si alternava a momenti di leggerezza. E’ un’esplorazione del mestiere tra la metà del Novecento e gli anni Settanta.
La prefazione di Umberto Cutolo descrive un giornalismo oggi in crisi: lo spirito burlesco delle pagine di “Scherzi in redazione” appartiene al passato. Le redazioni di un tempo, racconta Cutolo, erano spazi di grande libertà, e gli scherzi erano anche un modo per rafforzare i legami tra colleghi, cementare la complicità e sdrammatizzare la fatica.
Nel libro di Anastasi emergono storie come quella dello “scherzo del terremoto a Montecarlo”, che coinvolge Luciano, vicecaporedattore del Messaggero, desideroso di viaggiare come i colleghi inviati. Quando finalmente gli viene offerto un viaggio su una nave da crociera, i colleghi orchestrano una finta serie di notizie su un terremoto a Montecarlo, tanto convincente da indurlo ad annullare il viaggio.
Spiega Anastasi: “In queste cento pagine c’è sicuramente nostalgia, ma dalle molte sfaccettature. Mi manca la mia giovinezza professionale, piena di entusiasmi e di ardori. Ora invece per i giovani colma di ansie e precarietà anche economica. Mi manca il clima amicale della redazione, che mi dicono ora sia solo un ricordo. Mi manca la ricerca puntuale delle fonti (persone guardate in faccia o documenti autentici fotocopiati), oggi sostituita da rapide ricerche su Instagram, Facebook o Wikipedia. Ho voluto raccontare storielle vere che danno il polso della situazione di un’altra epoca del giornalismo. Forse lo si faceva per dissacrare la sacralità dei luoghi e dei ruoli, ma non era perfidia, era goliardia, senza mai tralasciare l’impegno professionale”.
Il libro Scherzi in redazione di Filippo Anastasi, pubblicato da All Around Editore, offre uno sguardo nostalgico e divertente sul mondo del giornalismo tra la metà del Novecento e gli anni Settanta. Anastasi, con uno stile vivace e ironico, riporta alla luce un’epoca in cui le redazioni erano animate da un’atmosfera unica, fatta di professionalità ma anche di momenti di spensieratezza e goliardia.
Attraverso aneddoti e episodi divertenti, l’autore descrive una vita lavorativa che appare oggi quasi lontana e irraggiungibile. In un tempo prima dell’era digitale, il giornalismo era caratterizzato da interazioni dirette e rapporti umani più intensi, con una quotidianità scandita da uno scambio continuo tra lavoro serio e scherzi tra colleghi. Questo racconto storico, dunque, non è solo un tributo al giornalismo tradizionale ma anche una testimonianza culturale su un modo di vivere il mestiere che, purtroppo, sembra essersi perso.
Racconta un giornalismo che appare oggi lontano. Attraverso episodi goliardici e aneddoti, Anastasi ricorda com’era la vita vissuta nelle redazioni, dove il lavoro si alternava a momenti di leggerezza. E’ un’esplorazione del mestiere tra la metà del Novecento e gli anni Settanta.
Il libro di Filippo Anastasi offre uno sguardo affascinante e nostalgico su un mondo del giornalismo ormai scomparso. “Scherzi in redazione” ci trasporta in un’epoca in cui le redazioni erano non solo luoghi di lavoro, ma veri e propri microcosmi sociali, dove le giornate erano scandite da ritmi frenetici ma anche da momenti di grande convivialità.
Anastasi dipinge un quadro vivido e autentico della vita in redazione, con i suoi personaggi eccentrici, le rivalità, le amicizie profonde e, naturalmente, gli scherzi che animavano le giornate.
Attraverso aneddoti e ricordi personali, l’autore ci guida in un viaggio nel tempo, facendoci rivivere un’epoca in cui il giornalismo era un mestiere artigianale, fatto di inchiostri, macchine da scrivere e lunghe notti in redazione.
Un omaggio alla leggerezza: In un mondo sempre più frenetico e dominato dalla tecnologia, il libro di Anastasi è un invito a riscoprire il valore della leggerezza, dell’umorismo e della capacità di godersi i piccoli momenti di gioia.
Il giornalismo come passione: Anastasi ci mostra come, per molti giornalisti di quella generazione, il giornalismo non era solo un lavoro, ma una vera e propria passione, una missione.
Le redazioni erano luoghi in cui si costruivano relazioni profonde e durature, basate sulla fiducia reciproca e sulla condivisione di esperienze.
Il libro ci fa riflettere su come il giornalismo sia profondamente cambiato nel corso degli anni, sotto l’influenza della tecnologia e dei nuovi media.
È un’occasione unica per scoprire come si lavorava in redazione in un’epoca ormai lontana.
Gli aneddoti raccontati da Anastasi sono divertenti, toccanti e spesso sorprendenti.
Il libro è un viaggio nel passato, un modo per riscoprire i valori e le atmosfere di un’epoca che ci manca.
Dunque “Scherzi in redazione” è un libro che va oltre la semplice narrazione di aneddoti. È un’opera che ci invita a riflettere sul nostro presente, ricordandoci l’importanza delle relazioni umane, della passione per il proprio lavoro e della capacità di trovare il lato divertente anche nelle situazioni più difficili.