Le bugie nere, cioè dire il falso per ottenere un vantaggio per sé, sono universalmente condannate. Al contrario le bugie bianche, cioè mentire per far piacere o per non urtare la sensibilità di un’altra persona, sono viste come una parte innocente delle interazioni quotidiane. Questo significa che non hanno conseguenze negative?
Nella vita di tutti i giorni le persone a volte dicono “bugie nere”, e a volte “bugie bianche”. Per entrambi i tipi di bugie, colui che mente fornisce informazioni ingannevoli a un’altra persona o al gruppo che viene ingannato. Tuttavia esiste una profonda differenza tra bugie bianche e bugie nere: attraverso le bugie nere, chi mente cerca di ottenere qualcosa a spese dell’ingannato. In altre parole, chi mente sfrutta l’ingannato per il proprio interesse. Un tipico esempio è il caso del venditore di auto usate che mente al cliente sulle condizioni delle auto in vendita. Per quanto riguarda le bugie bianche il quadro appare diverso: colui che inganna dice una bugia per far piacere all’ingannato, usando il cosiddetto inganno affiliativo. Ad esempio, la maggior parte di noi ha detto a qualche amico/a che sta benissimo con il suo nuovo taglio di capelli per compiacere o per non irritare l’amico/a, quando in tutta sincerità il taglio non gli/le piaceva affatto. Questo tipo di inganno motivato da ragioni affiliative implica che si menta per preservare o migliorare una relazione, o per rendere felice l’ingannato dicendogli le parole che presumibilmente vuole sentirsi dire.