Le temperature si fanno più calde e la Spagna si prepara ad affrontare l’ennesima estate di incendi boschivi che negli ultimi 10 anni hanno distrutto circa 741.000 ettari di foresta.
Da qui si deduce come la reintroduzione del bisonte selvatico un erbivoro di grandi dimensioni soprannominato “il tagliaerba vivente” possa essere un valido alleato non solo per aumentare la biodiversità del territorio, ma anche per tenere pulito il sottobosco.
I bisonti selvatici pesano fino a 1000 kg, mangiano circa 30 kg di vegetazione al giorno composta per circa il 30% da fibra di legno e per il 70% da germogli e foglie, sono stati spinti all’estinzione in Spagna 10000 anni fa, ma il loro numero sta crescendo grazie ad un programma di protezione e reintroduzione della specie.
Il primo progetto di inserimento in natura, in Spagna, dei bisonti selvatici è stato portato avanti nel 2010 che hanno favorito la crescita degli alberi dritti, mentre mangiavano quelli storti e piegati, e hanno reso la foresta migliore a livello visivo, di sottobosco e biodiversità.
Sonia Roig Gómez, professoressa presso l’Università Politecnica di Madrid, sottolinea che nel Mediterraneo, il pascolo è stato fondamentale per lo sviluppo del paesaggio, il declino della pastorizia ha portato a più incendi.
Per questo motivo “Stiamo incoraggiando e aiutando i proprietari terrieri a sviluppare un progetto con i bisonti perché fa bene alla terra e fa anche risparmiare denaro, oltre a incoraggiare l’ecoturismo ed avere un ruolo nella possibilità di limitare gli incendi boschivi”.